Giocare rende più abili ed intelligenti. In particolare, il gioco tradizionale permette di sviluppare abilità fisiche e psicologiche importanti, si pratica all'aperto e a costo zero. Per cominciare parliamo insieme di tre giochi antichi , con tanto di regole e valore educativo.
I giochi tradizionali sono uno strumento straordinario nello sviluppare le capacità fisiche e psicologiche dei bambini: velocità, riflessi, precisione, coordinazione, visione tridimensionale, percezione di sé stessi nello spazio, visione tridimensionale, senso del ritmo e del tempo. Il gioco avvicina alla realtà, aiuta a costruire nuove dimensioni e mondi nei bambini, mentre sviluppa la fantasia ne migliora le qualità fisiche e psicologiche.
Giocare rende più abili ed intelligenti.
Alcuni giochi possono esser fatti con i genitori, altri da soli. E tutto a costo zero.
Ecco come alcuni dei più antichi giochi all'aperto aiutano nello sviluppo di certe abilità.
"IL GIOCO DELLA CAMPANA": SVILUPPARE L'EQUILIBRIO
La storia
La sua storia viene da lontano. Nell'antica Roma, un suo tracciato è ancor oggi visibile inciso sul lastricato del Foro Romano, veniva praticato con il nome di gioco del “clàudus”, “il gioco dello zoppo” per la regola di saltellare da una casella all'altra su un piede solo.
Dove si gioca
Innanzitutto è necessario di preparare il campo. Bisogna avere a disposizione un piccolo spazio su cui disegnare il percorso.
Sulla terra battuta o sulla sabbia, il percorso può essere inciso sopra con un piccolo sasso, un bastoncino o qualsiasi altro oggetto appuntito.
Su marciapiedi, asfalto stradale o su altre superficie lisce, si può disegnare con un gessetto. Il percorso classico è composto dieci caselle rettangolari numerate in progressione che si susseguono regolarmente infila indiana tranne due blocchi con due caselle affiancate. L'ultima casella è la “base”, rettangolare oppure a semicerchio, nella quale il giocatore deve girarsi per completare il percorso per poi ripercorrerlo a ritroso.
Come si gioca
Ogni giocatore deve avere un proprio “contrassegno”, un sasso piccolo e non troppo liscio o un tappo di bottiglia a corona. Il contrassegno deve atterrare all'interno dello scomparto senza toccare nessuna linea o rimbalzarne fuori.
Il giocatore quindi saltella su un solo piede di casella in casella lungo tutto il percorso, ma senza mai entrare nel riquadro in cui è presente il suo contrassegno, cosa che in determinati casi lo costringe ad effettuare un salto più lungo del solito.
Le caselle possono essere toccate solo con un piede, ma i blocchi di due caselle affiancate consentono di appoggiare contemporaneamente entrambi i piedi (uno in ciascuna casella, sempre che una delle due non sia occupata dal contrassegno), permettendo eventualmente di recuperare l'equilibrio. Se nel percorrere il tracciato il giocatore pesta una linea, non visita la casella dovuta o perde l'equilibrio, il turno passa al giocatore successivo.
Quando sarà nuovamente il suo turno, il primo partecipante riprenderà il gioco dal punto in cui si era interrotto. Dopo aver completato con successo il percorso di andata e ritorno, il giocatore lancia la sua pietra nella casella numero due e così via.
Come si vince
Vince chi per primo visita con il proprio contrassegno tutte le caselle, completando ogni volta il percorso.
Il valore psicologico del gioco
Equilibrio, coordinazione, precisione nel tiro e tenuta psicologica rispetto all’errore.
La capacità di disegnare a mano libera un “campo grande” mantenendo le proporzioni del “campo piccolo” che di solito viene prima disegnato da un lato e concordato tra i vari giocatori. Se i bambini sono piccoli il modellino può essere creato da un adulto e i bambini disegnarlo tutti insieme a turno rendendo sociale un gioco che è individuale.
"MOSCA CIECA" : IMPARARE I TRUCCHI SENZA BARARE
È un gioco molto antico, Macrobio scrittore romano del V secolo D.C. lo citava chiamandolo "mosca di rame".
Nell'Inghilterra vittoriana il gioco ebbe di nuovo un momento di grande popolarità tanto che veniva giocato al chiuso, anche dagli adulti.
Oggi è diffuso in molti paesi del mondo, ha nomi diversi ma le stesse regole.
Dove si gioca
All'aperto o in una stanza abbastanza grande vuota.
Come si gioca
Decisi i giocatori, uno viene scelto a sorte e bendato, diventando così a "mosca cieca". Viene fatto girare più volte su sé stesso per “disorientarlo” e al via deve riuscire a toccare gli altri, che possono muoversi liberamente all'intorno senza allontanarsi.
Come si vince
Appena la "mosca" tocca un giocatore, questo prende il suo posto. In alcune varianti la "mosca" deve riconoscere il giocatore catturato (senza togliersi la benda) perché possa prendere il suo posto.
"Mosca cieca" somiglia al gioco del nascondino ma giocato al contrario.
Il valore psicologico del gioco
Nel giocatore che fa la mosca cieca l’abilità nel rintracciare i compagni utilizzando tutti i sensi tranne la vista e nei giocatori la capacità di avvicinarsi senza farsi scoprire e toccare, con movimenti rapidi, sinuosi, controllati e in silenzio, difficilissimo non ridere per i gesti goffi della “mosca” e per la gioia di sfuggire alla cattura.
Inoltre, una parte importante del gioco è riuscire a vedere sotto la benda senza farsi scoprire e mantenere il “segreto”, fa parte della regola del gioco imparare trucchi senza per questo barare, distinguendo così l’abilità dall’inganno.
"I QUATTRO CANTONI": IL PROPRIO POSTO NEL MONDO
I quattro cantoni è un gioco da bambini si gioca in genere all'aperto o in una stanza abbastanza grande in caso di pioggia. I giocatori devono essere almeno cinque.
Dove si gioca
Il campo come spazio fisico e mentale. I giocatori creano sulla sabbia o su di uno spazio abbastanza ampio un campo più o meno quadrato abbastanza grande da permettere di correre da un lato all’altro e da un angolo all’altro.
Questo dipenderà dall’età, quindi dall’altezza, dei giocatori.
Il campo è allo stesso tempo uno spazio fisico in cui i giocatori si muovono e uno spazio mentale entro quale orientare il proprio corpo, contenere le emozioni, intuire e pensare“ strategie” di gioco.
Come si gioca
Un giocatore, scelto in genere per sorteggio, sta nel mezzo, mentre gli altri si posizionano nei quattro “cantoni” ovvero gli angoli dello spazio di gioco.
Il “cantone” è uno spazio che protegge e rende sicuri ma che ha senso soltanto nel momento in cui può essere lasciato per conquistare un altro cantone, un’altra meta, andare avanti misurandosi con sé stessi e con gli altri giocatori.
Lo scopo del gioco è scambiarsi di posto occupando il cantone libero senza farsi "rubare" il posto dal giocatore che sta al centro.
Chi rimane senza angolo va al centro e dovrà cercare di conquistare il suo cantone, mentre gli altri giocatori si scambiano di posto. Se i giocatori sono più di cinque, esiste una variante del gioco in cui il campo avrà più cantoni e anche i giocatori al centro potranno essere due o più.
Come si vince
In questo gioco non c’è un vero vincitore, è un gioco in cui i bambini si misurano tra di loro, gareggiano per velocità, abilità nello scambiarsi segnali prima di muoversi e una metafora della possibilità di trovare il proprio posto nel mondo, come nel gioco, sapendo che se pur qualche volta potrà accadere di restare "fuori” il rientro è sempre possibile e un angolo sicuro in cui ripararsi sarà sempre possibile conquistarlo, lottare per mantenerlo, perderlo e riaverlo, senza che nessuno si faccia male.
Il valore psicologico del gioco
Fisicamente sviluppa rapidità, prontezza e visione del gioco.
Di fatto è un gioco di squadra in cui i vari giocatori fanno parte della stessa squadra, senza avversari, un modo per misurarsi con sé stessi e con gli altri in compagnia, senza competizione poiché non c’è una posta in palio.
Un gioco che insegna il piacere di giocare, senza un premio come scopo finale: il gioco finisce infatti quando la stanchezza ha la meglio!
CRESCERE GIOCANDO
Tutti questi giochi, semplici, con regole definite, a costo zero si possono giocare con i genitori e gli amichetti, bambini e bambine insieme, da piccoli ma hanno una loro attrattiva anche da ragazzi.
Attraverso il gioco si imparano "le leggi" della vita, della competizione, dell'agonismo all'interno di regole chiare e con l'affettuosa vicinanza, fisica e psicologica, dei genitori, dei nonni, di fratelli e sorelle, il valore dell'amicizia, il piacere di misurasi con sé stessi che accompagneranno poi i figli per tutta la loro vita.
Adelia Lucattini
Articolo di Adelia Lucattini pubblicato su
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"5 giochi tradizionali che fanno bene ai bambini"
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