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Visualizzazione dei post da 2016

ESAMI CHE TERRORE...

Con l'arrivo all'università, organizzata in modo diverso rispetto alle scuole superiori, spesso ragazzi si sentono disorientati e confusi, impiegano un po' di tempo a capire sia il funzionamento dei corsi che come preparare e sostenere gli esami. La programmazione autonoma dello studio non sempre è oggetto d'insegnamento nel corso di studi precedenti, attraverso metodiche didattiche specifiche e finalizzate a questo. Per indicarne alcune possibili: interrogazioni programmate, insegnamenti e verifiche "a progetto", "tesine" su argomenti specifici,  Solo all'ultimo anno delle superiori in vista dell'esame di maturità è prevista la stesura di una tesina. Arrivati all'università non è difficile sentirsi agitati, "indietro" rispetto ai compagni o "bloccati" . Impressioni e sensazioni che se non corrette possono in breve tempo portare a sentirsi "non all'altezza" e pe

PAURA DELLE MEDICINE E TERAPIA DEL DOLORE

In base a quale criteri, quando e in che dosi vengono somministrati devono o non devono essere somministrati gli antidolorifici nei bambini?   C'è una grande paura del loro uso mentre pediatri e Ministero della Salute hanno lanciato la campagna "ospedali senza dolore". Se non è vero che "più  farmaco è meglio”, non è vero neppur vero che "meno farmaco è meglio".  Il pensiero del dolore di un bambino è sempre difficile da accettare per la mente di un adulto, in modo particolare se genitore. Certo vanno somministrati con giudizio e seguendo con precisione le indicazioni del pediatra in modo da evitare errori in eccesso e in difetto. Ogni bambino ha il "suo" giusto dosaggio , in base a età, peso, necessità, diagnosi, bisogno. Per i genitori la sofferenza di un figlio è un dolore insopportabile, anche se si tratta di una semplice febbre o un malessere fisico. Quando anche si riesca ad accettar

S.O.S. COMPITI ! NON SON PIGRO NE' SVOGLIATO...

Negli ultimi anni, con una frequenza senza dubbio superiore rispetto al passato, si sente parlare di bambini e adolescenti con problemi di apprendimento, spesso riferiti in associazione a difficoltà di attenzione. Molti genitori ed insegnanti riferiscono di avere dei grossi problemi anche nella gestione comportamentale dei propri figli ed alunni.        ‘… Sembra non sia minimamente interessato alla scuola..’ o ‘…non è mai attento tranne che per le cose che lo interessano…’ o ‘…è che è svogliato, pigro…’ sono le espressioni spesso utilizzate, in prima battuta, da genitori o insegnanti per descrivere l’atteggiamento a scuola di un bambino o adolescente. ‘ …Quando si tratta di iniziare a studiare…ogni scusa è buona…’ , o ‘…nei compiti è frettoloso ed impulsivo… per questo fa tanti errori… ’, ‘ A casa …devo stargli seduto vicino altrimenti non fa niente’ : sono le frequenti espressioni riportate dal genitore nel descrivere cosa succede il pomeriggio rispetto ai

LO YOGA ARMA CONTRO LA DEPRESSIONE ANCHE NEL "BABY-BLUES" E NEL POST-PARTUM

La pratica dello Yoga, con la guida di un maestro qualificato, può essere d’aiuto nel trattamento dei disturbi dell’umore, di ansia e depressione. Secondo i più recenti studi, una pratica costante di 10-20 minuti due volte al giorno , nel giro di alcuni mesi, favorisce la gestione e il controllo dell e oscillazioni del tono dell’umore  che si possono presentare accompagnati da con agitazione psichica e fisica, ansia, apprensione ma anche da umore depresso, insonnia o ipersonnia, cioè difficoltà ad alzarsi la mattina ed eccesso di sonnolenza durante il giorno. La pratica dello Yoga, oltre che a rilassare ed aiutare a controllare e modulare il tono dell'umore sia nelle fasi "up" che nelle fasi "down", migliora capacità di memoria, l'attenzione e la concentrazione. Quindi, aumenta anche la capacità di applicazione e rendimento nel lavoro e nello studio, per i ragazzi che ancora frequentano ancora la scuola o già vanno all'un

CARTONI CHE PASSIONE! QUANDO LA DIPENDENZA FA BENE.

. I cartoni animati sono come i sogni, viaggi virtuali da affrontare ad occhi aperti. Per i bambini rappresentano un modo per vivere il proprio mondo mentale attraverso personaggi preferiti, diversi per ogni età Quando guardano i cartoni, i piccoli si sentono felici e ridono o si rattristano e piangono ma sempre “giocano”. Anziché con pongo, costruzioni, bambole o matite, con la mente: immaginano, creano, “si evolvono” come i Pòkemon, imparano a parlare come “Hello Kitty”, comunicano con l’orso che sa fare solo “versi” (proprio come una parte di loro) in “Masha e Orso”. Guardando i cartoni, i bambini vivono la magia di “Cenerentola” come di “Due Fantagenitori”, ridono e pensano alla loro vita quotidiana, imparano che per andare bene a scuola non basta solo “la magia” ma bisogna anche impegnarsi. Insieme a “Doraemon”, cartoon in cui il gattino fa mille cose curiose e divertenti, un po’ “senza senso”, come a volte capita a loro, i bambini si immedesimano: in comune