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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

"BLUE WHALE" NON È "MOBY DICK". LA BALENA AZZURRA TRA MITO E REALTÀ

PERCHÈ SI CHIAMA “BLUE WHALE” E CHE "GIOCO" È Da alcuni mesi è arrivato anche in Italia una nuova “challenge” estrema online dal nome suggestivo di “Blue Whale”. Challenge in senso di “sfida” e non di “gara”. Il nome di “balena azzurra” sarebbe stato scelto facendo riferimento al comportamento delle balenottere azzurre che, ad un certo punto della loro vita, senza apparente motivo, si spiaggiano e muoiono. I biologi marini ritengono che questo tipo di morte accada alle balene che hanno perduto l’orientamento e per questo non non riescono a tornare nel gruppo arenandosi in fondali troppo bassi per permettere loro l'inversione di rotta e riprendere il largo. Questo sarebbe ciò che gli inventori della “challenge”, sfida in 50 “prove” di gradiente sempre maggiore , desidererebbero accadesse o che il gioco sia pensato per attrarre, ancora il dibattito è aperto, a quegli adolescenti che sebbene abbiano tutta la vita davanti come voi, si sentono lonta

IL MIO BAMBINO SE VA A SCUOLA NON VUOLE DORMIRE

Con l'inizio della scuola dell' Infanzia (materna) e poi della Primaria (elementari) i disturbi del sonno nei bambini si concentrano prevalentemente in periodi in cui si verificano problemi fisici, in genere stagionali, respiratori, influenza, allergie .  I genitori appena i figli hanno superano i primi tre anni, tipicamente difficili dal punto di vista del sonno e dei ritmi alimentari cominciano a tranquillizzarsi ma quando improvvisamente si presentano di nuovo forme d’insonnia,be irritabilità, si preoccupano e facilmente si allarmano.  IL RITORNO DELL'INSONNIA Con l'inizio della scuola e con la maturazione psicologica e neurologica, i bambini trovano dei ritmi più adatti a se stessi, alla famiglia e alla socializzazione.  Ci sono situazioni però che possono causare ansia, con conseguente difficoltà ad addormentarsi.  Tra le principali cause ci sono le preoccupazioni per i cambiamenti, la separazione dai compagni e dal

MIO FIGLIO VA A SCUOLA CON L'ANSIA. PAURA O EMOTIVITÀ?

Tutti i bambini possono avere in certi periodi della loro vita  disturbi della sfera emotiva  che si riflettono quasi subito nella vita scolastica, Le difficoltà scolastiche dell’apprendimento su base emotiva sono molto più frequenti dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento.  SENSIBILITÀ, TRISTEZZA, EMOTIVITÀ Per i bambini  e i ragazzi che ne soffrono vengono utilizzate spesso definizioni inappropriate che rischiano di "stigmatizzarli" fin dai primissimi anni scolastici. Sono definiti chiusi, distratti, disattenti, annoiati, irrequieti, maleducati, oppositivi, svogliati, disinteressati alla scuola, aggressivi, isolati, permalosi, senza amici.  Ma nella maggior parte dei casi si tratta di bambini con disturbi della sfera emotiva o depressione che nell'età evolutiva si manifesta in modo specifico e diverso rispetto agli adulti.  CALO DEL RENDIMENTO E COL TEMPO ANCHE L'APPRENDIMENTO Talvolta presentano instabilità dell

MIO FIGLIO VA MALE A SCUOLA. SCOPRIAMO PERCHÈ E COME FARE.

Svogliato, distratto, irrequieto, incapace di dedicare attenzione alle lezioni.  Alcuni atteggiamenti del bambino in classe rivelano disturbi specifici che è meglio individuare il prima possibile, per aiutarlo a migliorare nello studio, nel rendimento (i voti), a crescere e relazionarsi meglio. I CAMPANELLI D'ALLARME È facile dire: "non va bene a scuola", meno intuitivo stabilire perché senza l'aiuto di insegnanti e specialisti. Per iniziare a farlo, è necessario  cercare di cogliere campanelli di allarme , osservare i propri figli mentre studiano  e fanno i compiti .  Il nocciolo della questione sta nel non etichettare a priori una difficoltà nello studio, ma distinguere tra due tipi di problemi: disturbi della sfera emotiva e Disturbi Specifici dell’Apprendimento. QUANTI SONO I BAMBINI CON DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO? I “Disturbi Specifici dell'Apprendimento” (DSA) colpiscono il 4% della popolazione , 1 alu

I BAMBINI NON FANNO LA NANNA? AFFRONTIAMO L'INSONNIA DEI PICCOLI DA 0 A 3 ANNI

Far addormentare i propri bambini è un problema che affligge molti genitori e spesso è una vera e propria sfida, specie nel caso di bambini nei primi tre anni di vita.  Come comportarsi?  Alcuni consigli su come comprendere e prevenire i disturbi del sonno nei più piccoli. FAR ADDORMENTARE I BAMBINI È DA SEMPRE UN GRANDE IMPEGNO! Far addormentare i bambini è da sempre un grande impegno per genitori, tate e nonni.  Non per nulla fin dall'antichità si tramandano filastrocche, nenie, ninne-nanne e canzoncine della “buona notte” .  In tutti i popoli della terra ci sono esempi di queste “cantilene” , hanno tutte un movimento moderato e un ritmo pari, come il tic-tac dell'orologio o il ritmo del battito cardiaco che i bambini sentono per nove mesi nel grembo materno. NINNE NANNE "CAVAGLI DI BATTAGLIA" Compositori come Mozart, Chopin, e Brahams si sono cimentati in ninne-nann e che sono diventate cavalli di battaglia per t