Siamo tutti immersi e partecipi della più grande campagna di prevenzione mai messa in atto. Tutti a casa per non ammalarsi, per proteggere se stessi e i propri cari e per non infettarsi a vicenda. Perché prevenire è meglio che curare. Qualche sacrificio? Ne vale assolutamente la pena. Una buona notizia? Sta funzionando. Un'altra buona notizia? Ai bambini piace stare a casa!
I BAMBINI SONO COME GATTINI: AMANO LA LORO CASA
I
bambini fino agli 8-9 anni stanno bene a casa. La casa con i loro giochi, le
loro camerette, i loro spazi. Sono i veri "padroni di casa". Per loro la casa è un rifugio e un luogo sicuro, è il loro nido.
In
questo periodo di isolamento la casa è ancora di più l'unico posto in cui si sentono al riparo dai pericoli, in salvo, lontani da ogni minaccia grazie soprattutto alla presenza di mamma e/o di
papà.
SONO TEMPI ECCEZIONALI
I bambini non hanno una percezione del tempo chiara e definita come gli adulti. Anche se le loro giornate sono scandite da qualche ora di
scuola, dalle videochiamate con le maestre, da piccoli o grandi, pochi o tanti, compiti da fare, rimane comunque un periodo fuori dalla norma, eccezionale. Per loro è come se fosse sempre domenica o un giorno di festa e un imprevisto e lungo periodo di vacanza.
Certamente, stare all'aria aperta fa bene ai bambini. Ma non in questo momento.
Per prendere il sole o un po' d'aria non è necessario uscire, l’aria e il
sole possono essere prese anche aprendo le finestre di casa o salire nel terrazzo condominiale sotto lo sguardo
attento dei genitori o in terrazza o in giardino, sempre facendo attenzione a mantenere le distanze dalle altre persone come indicato dai medici e dal Governo.
Il
punto è che in realtà i bambini non sentono l’esigenza di uscire e non lo chiedono,
anzi, chiedere loro di uscire non solo è pericoloso perché possono contagiarsi e infrange una disposizione
dello Stato in questo periodo emanata proprio per prevenire che i bambini, il
loro genitori e i nonni si ammalino, ma può metterli in agitazione.
I BAMBINI AMANO LE REGOLE
Infatti,
infrangere le regole, uscire in un periodo di epidemia, può essere un motivo di
grande preoccupazione perché i bambini sentono e ascoltano, comprendono in modo
chiaro quello che è giusto e quello che è sbagliato.
I bambini vedono, ascoltano e sanno, anche quando i genitori credono di aver parlato piano o di notte e mentre i loro figli giocano in un'altra stanza. Invece i bambini sentono anche se non comprendono tutto e per questo chiedono
conferma ai loro genitori, che non hanno solo un compito educativo ma
anche di proteggerli, dai pericoli, dalle malattie e dalle paure.
I genitori per
i bambini sono tutto il loro mondo, rappresentano la perfezione e la verità,
per questo è importante che i genitori siano prudenti, coerenti, corretti e saggi, che
sappiano controllare le proprie ansie, anche rivolgendosi se necessario a specialisti on-line e telefonicamente e centri gratuiti di ascolto telefonico.
Dopo un primo periodo dove il rapido cambiamento può
averli resi più agitati e preoccupati anche i più iperattivi, adesso si sono tranquillizzati ed hanno iniziato
ad essere più sereni, più calmi, più contenti, si sono ben adattati e sono felici di stare a casa.
Ogni
cambiamento in questa fase costituisce la
rottura dell’equilibrio che hanno finalmente trovato dopo tanti giorni di
isolamento.
IL CORONAVIRUS FA PAURA ANCHE AI BAMBINI
I bambini hanno paura perché sanno cosa vuol dire
essere ammalati, avere la febbre, sentirsi deboli, avere il mal di testa, il
mal di pancia, la tosse o rigettare. Non vogliono che accada a loro e neppure
ai loro genitori né ai nonni o a zii e cuginetti.
I
bambini sanno aspettare tanto più se sono in compagnia della mamma o del papà.
A CASA SI SENTONO SICURI, PROTETTI DAI LORO GENITORI
È comprensibile e legittimo che i genitori e gli adulti in generale sentano la
necessità di uscire, non è una certamente facile per un adulto rimanere a casa
settimane o mesi, lavorando, in cassa integrazione o senza lavoro. Non è semplice condividere lo spazio tutto il giorno con i figli e il
coniuge o il partner. Ma è necessario, per ora e forse anche per molto tempo. E' sempre bene prepararsi psicologicamente e organizzarsi nella vita quotidiana.
UN'OCCASIONE UNICA PER STARE CON I PROPRI BAMBINI
Se
poi non si dispone di spazi abbastanza grandi o almeno un terrazzino, la sensazione "claustrofobica" può essere più acuta, ma non per questo bisogna lasciarsi andare, demoralizzarsi, arrabbiarsi o trasgredire. Il rischio di ammalarsi e contagiare i propri familiari e i bambini ma anche sapere che un'occasione unica e irripetibile per stare con i propri con i bambini, sono un
grande rinforzo per la volontà e sostegno lo spirito di sacrificio quando può
capitare di sentirsi scoraggiati o in difficoltà.
I
piccoli dalla quarantena fra le mura domestiche stanno traendo molto e
imparando anche cose nuove, rimodulano i propri ritmi, sono meno stanchi,
imparano ad organizzarsi diversamente, scoprono il valore e il piacere delle
pause alternate alle cose che è comunque
necessario fare.
Dopo
la prima settimana in cui erano ancora nervosi e iperattivi per la stanchezza
della scuola, delle attività extrascolastiche e agitati dall’improvviso
cambiamento, una volta smaltito lo stress, si sono calmati, diventando più
tranquilli, docili, ubbidienti, come i genitori non li avevano mai visti e magari sempre desiderati!
E’
importante ricordare sempre che i bambini sono abitudinari, hanno bisogno di
routine per strutturarsi emotivamente e mentalmente, hanno bisogno di imparare
la scansione del tempo e appendere il ritmo della vita in modo da strutturarsi
piano piano e uscire dall’infinito presente in cui vivono dove "ieri-oggi-domani" sono la stessa cosa.
Questo
periodo unico e che ci auguriamo irripetibile, è per loro un momento speciale
poiché vedono avverarsi il loro più grande desiderio, avere mamma e papà tutti
per sé, un regalo a cui si sono abituati rapidamente e che sperano non finisca
più.
Adelia Lucattini
Intervista ad Adelia Lucattini
"Virus,
passeggiata con i bimbi, Lucattini: 'Il bisogno di uscire è dei genitori' ”
Di Marialuisa Roscino