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SORELLE. GELOSIA E COMPETIZIONE: SENTIMENTI NORMALI E DISTURBI A CONFRONTO

Gelosie, confronto, solidarietà: tra sorelle può innescarsi un mondo variegato di sentimenti. 
Li abbiamo approfonditi con la psicoanalista Adelia Lucattini.

"Il valore dell’affetto di una sorella: non c’è nulla di simile in questo mondo". Ne era convinta la scrittrice inglese di età vittoriana Charlotte Brontë e forse nessuno può essere in disaccordo. Crescere con un'amica e confidente in famiglia, prima di crearsene delle proprie nel mondo esterno, è una fortuna senza pari, laddove ciò possa accadere. Allo stesso tempo, soprattutto quando si tratta di relazioni al femminile, quindi tra due o più sorelle, con dinamiche differenti in base alla differenza di età, possono innescarsi dei meccanismi delicati di paragone, a volte di competizione.

Il pretesto per affrontare la sfera delle relazioni tra sorelle la offrono due top model di punta del fashion system dei nostri giorni, Bella e Gigi Hadid, 25 e quasi 27 anni. In particolare, la più piccola delle bellissime indossatrici americane è la protagonista della storia di copertina del mese di aprile di Vogue Usa. Un numero in cui Bella si è lasciata andare a confidenze inedite, dall'ammissione dell'unico intervento di chirurgia estetica cui si è sottoposta, la rinoplastica, a soli 14 anni, al rapporto con il suo corpo e la sua immagine, fino alla depressione che l'ha afflitta da adolescente e al confronto difficile con Gigi.

"Ero la sorella più brutta" si sfoga Bella Hadid su Vogue, riferendosi al periodo in cui lei e Gigi erano ragazzine e dovevano ancora fare il loro ingresso nel mondo della moda. "Ero la bruna, non ero cool come Gigi né altrettanto socievole. Davvero, era quello che le persone dicevano di me. E purtroppo, quando le cose ti vengono raccontate più volte, finisci per crederci. Mi sono sempre chiesta: 'come può una ragazza con incredibili insicurezze, ansia, depressione, problemi di immagine e di rapporto con il cibo (...) entrare nel business della moda?'. Ma negli anni sono diventata una buona attrice, ho imparato a mettere su un'espressione sorridente o forte. Ho sempre sentito di avere qualcosa da dimostrare (...), in sette anni non ho mai perso o detto di no a un lavoro, non sono nemmeno mai arrivata tardi". Un atteggiamento che ha pagato nel settore, dove Bella è apprezzata dagli addetti ai lavori, richiesta su tutte le passerelle, amata dal pubblico. La sua è una storia di rivincita che può ispirare tante ragazze che vivono le sue stesse fragilità. 

Il parere della psicoanalista

Abbiamo chiesto ad Adelia Lucattini, psicoanalista presso la Società psicoanalitica italiana e l'International psychoanalytical association, di spiegarci cosa avviene in termini di gelosia, competizione, solidarietà tra sorelle, a partire dalla storia delle Hadid. Bella e Gigi, lo ricordiamo, hanno un fratello minore, Anwar, e diverse sorellastre. Le modelle sono figlie di Yolanda Foster e Mohamed Hadid, che si sono separati quando le bambine avevano quattro e cinque anni.

Può spiegarci che forma di rivalità si innesca tra sorelle, ad esempio quando una si sente meno bella dell’altra?

"Nel caso delle sorelle Hadid gioca un ruolo molto importante la minima differenza di età, 18 mesi, che in molti casi fa sì che i comportamenti osservati siano simili a quelli tra gemelli, con il gemello predominante, in questo caso il primogenito, e quello più passivo e dipendente, in questo caso il secondogenito. Nel caso specifico di Bella e Gigi, invece, sembra si sia venuta a creare la situazione classica che osserviamo quando nasce un fratellino o una sorellina. La primogenita soffre di gelosia, teme di perdere l'amore dei genitori, soprattutto della mamma che si dedica alla neonata sorellina. La secondogenita ha invece necessità di trovare spazio nella famiglia, di ritagliarsi un proprio ruolo e un proprio posto, tanto più se la primogenita è brava, obbediente, bella, studiosa. La sorella più piccola, quindi, scalpita, è spesso iperattiva, il 'terremoto' di casa, cerca di mettersi in mostra, differenziandosi dalla sorella maggiore".

Quando subentra la fase problematica nella relazione?

"Il problema si pone quando la differenziazione tra sorella minore e maggiore non avviene in positivo, con la più piccola che cerca di eguagliare e superare la grande in qualità, ma in negativo: tanto più la maggiore primeggia ed è brava e bella, tanto più la minore può inconsciamente considerarsi il brutto anatroccolo ed essere fin da bambina triste o depressa, credendo ad esempio di essere brutta o incapace. Quando i bambini sono depressi tendono a spostare questi sentimenti di solitudine ed abbandono sul corpo e sull’aspetto fisico. È significativo che Bella Hadid a 14 anni, appena entrata nell'adolescenza, abbia sentito la necessità di mettere mano al proprio aspetto, ma non nel tentativo di assomigliare alla sorella. Il bisogno di 'aggiustare' il proprio corpo nasce dalla sensazione che qualcosa dentro di sé non vada bene e che vada cambiato. La riparazione psicologica, però, può avvenire solo dall'interno, nessun intervento sul corpo o dall’esterno può produrre il cambiamento sperato".

Quanto peso può esercitare il mondo dell'immagine in queste dinamiche di confronto? 

"Poiché le sorelle sono entrambe modelle, certamente la focalizzazione sull'aspetto fisico ha assorbito il disagio interiore. Quando il corpo si sostituisce al vivere le proprie emozioni e al percepire il disagio emotivo, aumenta la distanza tra realtà interiore e realtà esterna, si riduce la capacità di riflettere e di pensare alle difficoltà e si crea maggior disagio. Se l'apparenza diviene un valore in sé e prende il posto della qualità, crea angoscia e depressione nei soggetti più sensibili o più fragili. 

I meccanismi di competizione tra sorelle cambiano, se ci spostiamo dall'aspetto fisico alle capacità e competenze di ognuna?

"Il sentirsi meno capace o apprezzata della sorella minore rispetto alla maggiore può certamente dipendere dalle relazioni tra sorelle e tra familiari, ma potrebbe anche essere una proiezione, cioè un vissuto inconscio della secondogenita che accusa la prima di essere la causa di come si sente, anche nel caso in cui questa non abbia fatto nulla, o quasi nulla, di ciò che le viene attribuito.

"Quando si parla di due sorelle bisogna sempre pensare che la prima è la figlia di papà, mentre la seconda è la figlia di mamma. Non è un caso che la secondogenita si faccia chiamare 'Bella' (il nome intero è Isabella Khair, ndr) come il personaggio della famosa fiaba o come la 'bella di casa'. Questo tipo di suddivisione inconscia dei figli tra papà e mamma è del tutto spontanea e avviene in ogni famiglia. Di solito si raggiunge un buon equilibrio, soprattutto se i genitori ne sono consapevoli e cercano di valorizzare ciascuna delle sorelle per le sue caratteristiche, frenando nella primogenita l’aggressività, il desiderio di primeggiare e di mettere in ombra la sorella minore e al tempo stesso valorizzando la secondogenita, sostenendola nel non farsi sottomettere dalla prima".

Le dinamiche di confronto tra sorelle si rivelano uno strumento per migliorarsi o causano piuttosto un affossamento della personalità?

"I paragoni non sono mai positivi poiché se una persona viene presa a modello, soprattutto all'interno di una famiglia, chiunque si distanzi o differenzi viene implicitamente o espressamente considerato meno capace, meno brillante, meno bello. Il confronto invece, soprattutto se guidato da genitori 'sufficientemente buoni' come ci insegna Donald Winnicott, può essere molto costruttivo e favorire la crescita e il successo di entrambe le figlie. In questi casi, la sorella minore può prendere la maggiore come un esempio a cui ispirarsi, come un’amica speciale, intima, con cui confrontarsi e condividere confidenze. Queste buone situazioni danno vita a sodalizi tra sorelle molto forti, affettivamente intensi, soprattutto quando la primogenita, di sua volontà e con affetto, prende la sorella minore sotto la propria ala protettiva, la coinvolge e trascina in progetti e avventure da vivere insieme. La maggiore può tracciare il sentiero e la minore trasmettere la propria vitalità in un reciproco scambio e arricchimento".

La psicoanalista Adelia Lucattini conclude il suo intervento con un pensiero dell’antropologa Margaret Mead: "Essere sorelle è probabilmente la relazione più competitiva all’interno della famiglia, ma una volta che le sorelle sono cresciute, diventa la relazione più forte". Quello che testimoniano, in effetti, le sorelle Hadid, oggi affiatate nella vita privata e sulla catwalk.


Adelia Lucattini


Fonte

Bella Hadid: "Mi sentivo più brutta di Gigi". Cosa succede quando due sorelle entrano in competizione

Di Alessandra D'Acunto

Su La Repubblica – Moda e Beauty - Lifestyle


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