Per
le quarantenni di oggi, a volte figlie uniche altre volte poco abituate a stare
con i bambini, la gravidanza e la nascita del primo figlio sono spesso delle
novità assolute.
Alcuni
suggerimenti su come affrontare al meglio questa fase della vita così
importante.
Non
è una novità: sempre più spesso le donne si trovano ad avere un figlio proprio
senza aver mai avuto a che fare con un bambino prima.
Anni
fa era diverso: talvolta la figlia maggiore, specie nelle famiglie più
numerose, finiva per fare da madre al fratello più piccolo e, al momento di
diventare madre, per lei era paradossalmente tutto più facile.
LA PRIMA GRAVIDANZA A QUARANT'ANNI
Per
le quarantenni di oggi la gravidanza così come la nascita del primo figlio sono
insomma delle novità assolute, accompagnate però da un forte investimento
emotivo perché a lungo desiderate e pensate, e poi consapevolmente cercate.
A
questi eventi, però, queste donne arrivano spesso impreparate psicologicamente
soprattutto dal punto di vista degli aspetti "esperienzali", emotivi
e pratici.
Arrivano "immacolate" al cosa si vive, si prova, si teme,
ai cambiamenti corporei, ai fastidi e ai benefici della gravidanza.
Quando
il bambino nasce, queste donne hanno un ricco bagaglio teorico derivante da
libri, social, libretti informativi e illustrativi, ma spesso non hanno mai
parlato con nessuno delle loro paure o della nuova vita che le aspetta.
Le
più attive e determinate meno timorose di chiedere, meno preoccupate di
sembrate inesperte, sorprese o preoccupate, riescono a fare le giuste domande e
ad avere corrette ed esaustive risposte da buoni medici, chiari, didascalici,
pazienti e comprensivi rispetto alla loro inesperienza e alle paure che a
questa si accompagnano.
LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI
1 - Perché oggi questo fenomeno è più diffuso che in passato?
Oggi
le donne si spostano per lavoro o studio, rimangono quindi lontane dalle loro
madri e dalle donne della loro famiglia; spesso amiche, fratelli, sorelle,
cugini sono ancora single; molte sono figlie uniche.
La
gravidanza è il primo "scoglio", che però le donne superano con i
mesi, per poi proiettarsi completamente verso la preparazione psicologica al
parto che, quando le condizioni di salute lo consentono, solitamente viene
scelto "il parto senza dolore", avvalendosi dell'anestesia epidurale come anche da indicazioni dell' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Le
donne che hanno superato i 35 o 37 anni - l'età varia da Regione a Regione -
godono di una serie di diritti aggiuntivi in termini di visite specialistiche,
test generici e protocolli di accompagnamento alla maternità, in quanto
"primipare attempate", termine tecnico che arriva inaspettato e suona
spesso divertente alle interessate, nel pieno della loro gioventù e spesso nel
pieno dell'attività lavorativa.
Capita
che il primo neonato con cui hanno a che fare e che "vedono e
toccano" sia proprio il loro bambino. Qui iniziano i primi dubbi:
allattamento al seno o artificiale, a orario o a richiesta, etc. Rispetto all’accudimento, è sempre consigliabile attenersi alle direttive espresse in proposito dall’OMS e dal Ministero della Salute.
Le
mamme hanno sempre delle ansie sulla salute del piccolo, si domandano di
continuo se quello che fa sia normale o meno.
I dubbi tormentano maggiormente
le donne più intellettuali, soprattutto quando sono poco abituate ad avere a che fare quotidianamente con attività pratiche.
4 - L'aiuto di qualcuno è proprio necessario?
La
maternità è sempre un'esperienza soggettiva, sapere e informarsi aiuta ma non è
risolutivo rispetto alle ansie. Quello che aiuta è il contatto con persone
amorevoli, comprensive, pazienti e un po' esperte che supportino,
tranquillizzino e facciano "da sponda".
Il
partner, innanzitutto. Ed è sempre d'aiuto il recupero del rapporto con una
donna fidata e di maggior esperienza, dalla madre alle amiche alla zia alla
vicina di casa, fino ad arrivare alla collega.
A
volte anche gli amici uomini riescono a dispensare "perle di
saggezza" e a sostenere concretamente e pragmaticamente in un momento di
difficoltà.
Il
rapporto col proprio pediatra di fiducia è sempre importantissimo, sia per
rassicurare sulla salute del bambino, dare indicazioni su allattamento e
svezzamento, sia per consigliare, rassicurare, indicare e correggere, se
necessario.
Alcune
madri chiedono supporto anche allo/a psicoanalista, soprattutto se le ansie o
le preoccupazioni depressive diventano difficili da gestire. Sia la gravidanza
che la maternità possono esser occasioni per riprendere in mano aspetti della
propria vita lasciati andare, traumi non risolti, desideri inespressi o a cui
si era rinunciato. L'arrivo di un bambino è sempre un evento trasformativo e
arricchente per entrambi i genitori.
Per
la donna però ha anche una qualità somatica, corporea, specifica che ha
necessità di essere metabolizzata, accolta e vissuta nella sua interezza,
fisica e mentale.
LA PSICOANALISI MADRE-BAMBINO: VERSO UN FUTURO SERENO
Sebbene sia convinzione diffusa che i bambini piccolissimi, non parlando ancora, non possano fare o partecipare ad una seduta analitica, ormai questo è stato ormai ampiamente smentito da numerosi studi e ricerche scientifiche, soprattutto psicoanalitiche.
I bambini infatti "comunicano" fin dai primi giorni di vita con la loro mamma e anche con il papà.
Il lavoro analitico, di sostegno alla mamma se i difficoltà o in ansia per la nascita del proprio bambino non solo è possibile ma efficace.
In Svezia sono stati istituiti Centri in cui lavorano insieme pediatri, infermieri/e e psicoanalisti che offrono il "counseling", la consultazione psicoanalitica madre-bambino e l'analisi alle mamme o ai genitori che lo richiedano.
Gli analisti e i pediatri, dopo decenni di lavoro, hanno descritto quanto beneficio sia stato apportato da queste consultazioni, psicoterapie analitiche e analisi, ai genitori e in particolare alle mamme, ma anche ai bambini stessi, che seguiti nel tempo, sono risultati più sereni, interattivi, estroversi, "intelligenti" in senso globale.
LE FIABE NARRANO CHE I BAMBINI HANNO... L'ANGELO GIOVANE!
Un
antico detto nordico invita a circondarsi di bambini perché portano gioia e
ricchezza in quanto "hanno l'Angelo giovane".
L’augurio
per tutte le neo-mamme è dunque quello di lasciarsi abbracciare da questa
ventata di amore e freschezza, senza temere di chiedere l'aiuto di cui hanno e sentono il bisogno.
Adelia
Lucattini
Intervista ad Adelia Lucattini della giornalista e scrittrice Sara Ficocelli:
"Nascita
del primo figlio:qualche suggerimento per le neo-mamme"
Su: Il Tirreno.it-Benessere & Salute
Essere-mamma.it