Molti
bambini piccoli balbettano in un’età tra 2 e 5 anni. In
molti casi, la balbuzie scompare da sola all'età di 5 anni. In alcuni bambini,
dura più a lungo. Esistono trattamenti efficaci per aiutare i bambini a
superarla
Nel film "Il discorso del re" ("The King's Speech") è raccontata la storia del Re Giorgio VI d’Inghilterra
(padre della Regina Elisabetta II) affetto da una grave balbuzie e in modo molto bello e chiaro, il rapporto con il suo logopedista Lionel Logue, che l'ebbe in cura e l’aiutò a superarla.
Bruce Willis in alcune
interviste ha parlato della sua esperienza di bambino e ragazzo balbuziente: "Quando ero bambino avevo un po' di difficoltà a parlare. I compagni mi
prendevano in giro, e io non sapevo che fare. D’altra parte, starmi a sentire
era un calvario. Poco dopo ho avuto la fortuna di iscrivermi a un corso di
recitazione, credo fosse il primo anno di liceo. Il teatro mi ha aiutato
tantissimo. È stato come un miracolo. O meglio, l’inizio della soluzione del
mio difetto. So che ci sono stati tanti altri attori e attrici che hanno
risolto allo stesso modo, con la recitazione e la memorizzazione,
quell’incespicarsi delle parole. Altri lo hanno risolto con il canto"
A volte il bambino di età
inferiore a quattro anni parla, riesce a farsi capire, ma il suo discorso è
inframmezzato da esitazioni, ripetizioni o prolungamenti di sillabe e di suoni.
A questa età una forma di balbuzie fisiologica è del tutto normale: riguarda
circa il 10% dei bimbi e di solito si risolve spontaneamente.
Il
bambino con balbuzie balbetta più spesso all'inizio della frase e la durata di
ripetizioni e di prolungamenti è superiore alle due volte per ciascuna unità
(es. "ma-ma-mamma" invece di "ma-mamma").
LE CAUSE
DELLA BALBUZIE
Medici
e scienziati hanno individuato più cause per cui alcuni bambini balbettano. Per le conoscenze attuali si ritiene che alcuni fattori contribuiscano come un problema
muscolare dell’apparato necessario per parlare, l’apparato detto fonatorio.
Tra i sintomi più frequenti ci sono contrazioni anomale di vari
gruppi muscolari, soprattutto quelli interessati alla fonazione. Queste
contrazioni sono evidenziabili quando il bambino desidera o comincia a parlare
e si riscontrano all'inizio della frase.
I TIPI DI BALBUZIE
La balbuzie si può presentare in diverse forme:
- Forma tonica: arresto a inizio
frase con allungamento della sillaba o del fonema difficile da pronunciare;
- Forma clonica: al posto del prolungamento si ha la ripetizione della sillaba;
- Forma mista: allungamento e ripetizione si sommano, fino a rendere quasi impossibile la comunicazione.
- Forma clonica: al posto del prolungamento si ha la ripetizione della sillaba;
- Forma mista: allungamento e ripetizione si sommano, fino a rendere quasi impossibile la comunicazione.
La
balbuzie può avere una componente costituzionale, una predisposizione o anche essere
genetica, infatti i bambini che balbettano hanno una probabilità tre volte
maggiore di avere un parente stretto che balbetti.
I SEGNALI
I
primi segni di balbuzie tendono ad apparire quando un bambino ha circa 18-24
mesi.
A questa età, c'è un vero e proprio scoppio nel vocabolario e i bambini
stanno iniziando a mettere insieme le parole per formare frasi.
Per i genitori,
la balbuzie può essere sconvolgente e frustrante, un grande dispiacere, ma è naturale per i bambini
fare un po' di balbuzie in questa fase. È necessario essere il più paziente
possibile con i bambini in questa fase.
Un
bambino può balbettare per alcune settimane o anche per diversi mesi, e talvolta
la balbuzie può andare e venire.
La maggior parte dei bambini che iniziano a
balbettare prima dei 5 anni possono non avere bisogno di un aiuto specifico.
Se
la balbuzie è accompagnata da movimenti del corpo o del viso, una visita
specialistica è necessaria, richiede una attenta valutazione che
prevede il contributo di più figure professionali: il neurologo, il pediatra,
lo psicoanalista infantile e il logopedista.
Si
deve infatti considerare l'aspetto medico e neurologico per escludere
l'eventuale presenza di problemi organici, ma anche tenere conto di possibili
difficoltà di tipo emotivo - psicologico.
LA DIAGNOSI
Per
una diagnosi corretta è necessario svolgere un'accurata anamnesi (storia
personale del bambino e della famiglia) indagando possibili fattori "eziopatogenetici" (cioè le cause), come la presenza di altri casi di balbuzie nei consanguinei,
malattie neurologiche del bambino prima della comparsa della balbuzie e traumi
da parto.
È inoltre necessario raccogliere informazioni
sull'età di insorgenza della balbuzie, su eventuali trami fisici o psicologici,
sui sintomi (che tipo di balbuzie è) e sulla gravità del disturbo. Si esegue
quindi un'attenta analisi del linguaggio.
SE IL
BAMBINO HA LA BALBUZIE
L'approccio
multidisciplinare (neurologo,
pediatra, psicoanalista infantile, logopedista) è il più corretto per la presa
in carico di un bambino con balbuzie.
Anche
l’ambiente è importante, intorno al bambino va creato una situazione di accoglienza
e accettazione del suo disturbo, di cui non ha alcuna responsabilità ma che "subisce" e di cui soffre molto.
È importantissimo che non si senta mortificato, sminuito
o deriso, preso in giro.
Il
logopedista svolgerà la riabilitazione con esercizi specifici, lo psicoanalista
darà il supporto emotivo e relazionale al bambino ed ai suoi genitori, il
neurologo darà il riferimento per gli aspetti medici e per le indicazioni al
logopedista, il pediatra garantirà la continuità delle cure del bambino anche
indipendentemente dalla balbuzie in sé.
LA SCUOLA
PRIMARIA (ELEMENTARE)
Di
solito, la balbuzie diminuisce o si interrompe quando i bambini iniziano la scuola primaria
(elementare) e affinano le loro abilità comunicative.
I bambini
sono consapevoli della loro difficoltà fin dal suo primo manifestarsi, quindi
fin da piccolissimi. Quando iniziano la scuola, se ancora balbetta in modo
importante, può esserne imbarazzato.
Bisogna
evitare che in classe i compagni attirino l'attenzione su di lui o lo prendano in
giro.
Se
dovesse accadere, è indispensabile parlare con l'insegnante in modo che possa affrontare
il problema, parlandone nel modo giusto (con racconti, fiabe, narrazioni,
etc.) con tutti i bambini. L'insegnante potrebbe anche ridurre il numero di
situazioni di linguaggio stressante per il bambino e naturalmente è importante attivare
un Programma Didattico Personalizzato (PDP) come previsto dalla Legge 170/2010
sui Bisogni Educativi Speciali (BES)
LE "REGOLE AUREE"
1
- Non essere esigenti chiedendo al bambino di parlare sempre in modo preciso o corretto
2
– Fare in modo che parlare sia divertente e piacevole
3
- Usare i pasti in famiglia come momento di conversazione
4
- Evitare distrazioni a tavola, come TV, smartphone, etc.
5
- Evitare correzioni, critiche o affermazioni tipo: "rallenta",
"prenditi il tuo tempo" o "fai un respiro profondo”
6
- Evitare che il bambino parli o legga ad alta voce quando è a disagio o quando
aumenta la balbuzie. Invece, durante questi periodi incoraggiare attività che
non richiedono molte chiacchiere
7
- Non interrompere o dire di ricominciare da capo
8
- Non dire mai: "Pensa prima di parlare!"
9
- Fornire un'atmosfera tranquilla in casa
10
- Parlare lentamente e chiaramente quando parli con tuo figlio o con altri in
sua presenza senza però esasperare il tono, senza "recitare"
11 -
Mantenere il contatto visivo con il bambino
12
- Non distogliere lo sguardo o mostrare segni di turbamento
13
- Lasciare che parli spontaneamente, come gli viene, e che finisca pensieri e
frasi
14
– Non interrompere, aspettare prima di rispondere alle domande e ai commenti di tuo figlio
15
- È utile parlare molto al bambino, in modo rilassato e lento, senza
scandire troppo le parole. Il bambino noterebbe la differenza di come ci si
rivolge a lui e ingigantirebbe dentro di sé il suo problema
16
- Infine è necessario valorizzare le altre qualità del bambino in modo da
aumentare la sua autostima
È
consigliabile non anticipare il bambino quando parla, completando le parole o
le frasi e non interromperlo dicendogli: "Ho già capito" perché potrebbe sentirsi
mortificato.
È
necessario evitare che debba conquistarsi da solo il diritto di parlare, per
esempio dovendo gridare per farsi ascoltare.
È
utile parlare sempre uno alla volta e non dare indicazioni su come parlare "di propria iniziativa", senza
essersi confrontati con il logopedista e l’analista.
Non è bene promettere "premi" o regali se parla correttamente, ogni bambino ha i suoi tempi. Poter pensare
che è un disturbo e non un capriccio, può aiutare moltissimo il bambino, e anche i genitori.
I bambini che hanno un problema, sanno di averlo e sanno anche di non riuscire
a risolverlo "a comando" o "con la volontà" ma solo attraverso le terapie e con
la dovuta calma e i genitori non si sentono più "in colpa".
Talvolta l'ansia o il senso di colpa può spingere a fare pressioni psicologiche o un
secondo lavoro a casa nell'illusione di "accelerare i tempi". Ma il "fai da te" non funziona mai.
Ovviamente,
è fondamentale non mortificare mai il bambino, non solo a casa ma anche davanti agli altri (parenti, amici,
compagni, etc.) né direttamente né anche assumendo un’aria infastidita,
preoccupata, annoiata, d’imbarazzo o vergogna.
Dimostrare
invece interesse per quello che il bambino ha da dire, il piacere di ascoltarlo e
l’amore nello stare con lui, non solo è indispensabile ma è una vera e propria terapia naturale, per la mente e nell'aiutarlo nel suo percorso di superamento della balbuzie!
Adelia
Lucattini
SITOGRAFIA
«Stuttering»
In Kids Health from
Nemours – For Parents
https://kidshealth.org/en/parents/stutter.html
«Balbuzie
(se il bambino balbetta) »
a
cura di Stefano Vicari, Floriana Costanzo
Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù
http://www.ospedalebambinogesu.it/se-il-bambino-balbetta#.Xgsyc0dKg2w
Bruce
Willis: «I miei sforzi immani per
parlare senza balbettare»
Corriere
della Sera – Salute
https://www.corriere.it/salute/13_maggio_03/bruce-willis-balbuzie_53fcde78-b3ca-11e2-a510-97735eec3d7c.shtml
CINEMATOGRAPHE
«Il
discorso del re: le frasi più belle del film di di Tom Hooper con Colin Firth»
Di
Cristina Tenca
Fonte delle fotografie
https://www.cinematographe.it/rubriche-cinema/il-discorso-del-re-frasi-piu-belle-film/