Oltre
il 40% dei ragazzi è colpito da cefalea e 10 bambini su 100 soffrono di
emicrania. In occasione della XIGiornata nazionale del mal di testa, Associazione Neurologica Italiana per
la Ricerca sulle Cefalee fa il punto su questo disturbo, ritenuto "malattia
invalidante". Ma cosa succede quando a soffrirne sono i più piccoli? Come
distinguere tra disagio fisico ed emotivo? Sintomi, soluzioni, precauzioni e modalità di intervento.
Tutti i genitori si sono
trovati almeno una volta a essere chiamati dalla scuola perché il loro bambino
ha “mal di testa” o “mal di pancia”. Capita più spesso a primavera, in
particolare qualche settimana prima o dopo la pagella, qualche volta alla fine
della scuola. Si stima che circa il 40% dei bambini soffra di una qualche forma
di mal di testa, una delle più frequenti patologie in età pediatrica. Secondo i
dati appena diffusi da ANIRCEF - Associazione Neurologica Italiana per la
Ricerca sulle Cefalee in occasione della XI Giornata nazionale del mal di
testa, il mal di testa colpisce il 50% degli adulti ma non risparmia i più
giovani: si stima che oltre il 40% dei ragazzi sia colpito da cefalea e che 10
bambini su 100 soffrano di emicrania. Con un ulteriore aggravante: spesso
bambini e ragazzi non sanno esprimere con esattezza che cosa provino o hanno
una sensazione di “dolore diffuso”, è difficile per i genitori capire se il
disagio sia proprio il “mal di testa”.
In età scolare, in
assenza di febbre, spesso è etichettato come un generico “problema emotivo” del
bambino e il primo contatto specialistico è con l’oculista. Poiché i bambini
hanno un’instabilità fisiologica nell’accomodazione e adattamento, il meccanismo
della messsa a fuoco degli oggetti, non di rado vengono prescritti occhiali “da
riposo” a bassissima gradazione, non efficaci sul mal di testa,che vengono
rapidamente persi, rotti o accantonati dal bambino, nonostante le insistenze
dei genitori!
Tanti
nomi per il mal di testa
La cefalea è qualsiasi
dolore alla testa, provocato da situazioni più diverse: febbre alta, traumi per
cadute e infortuni alla testa, problemi ai denti e malocclusioni, sinusite,
insolazioni, allergie, disturbi importanti della vista, fino a malattie più
serie e fortunatamente rare, come la meningite. Individuata e curata la causa,
il mal di testa passa rapidamente.
L’emicrania è un mal di
testa che di solito compare improvvisamente, ne sono affetti il 5-10% di tutti
i bambini che soffrono di mal di testa. Può essere preceduta o accompagnata da
mal di pancia, che nei bambini è considerato una manifestazione dell’emicrania
stessa. Poiché la crisi emicranica può essere di breve durata e passare nel
lasso di tempo che i genitori impiegano ad arrivare a scuola, il bambino può
essere considerato un bambino “molto emotivo” o un addirittura un “piccolo
bugiardo”. Se invece si manifesta con nausea, vomito o diarrea può essere
facilmente scambiata per una gastroenterite. La familiarità può indirizzare la
diagnosi. Se uno o entrambi i genitori ne soffrono, è probabile che uno (o
tutti) i loro figli ne soffriranno, prima o poi.
Talvolta disturbi della
vista e dell’udito possono precedere il mal di testa o essere per anni l’unico
sintomo senza successiva cefalea, la cosiddetta aura emicranica: il bambino può
vedere delle scintille (scotomi) anche in casa o in penombra, macchie colorate,
ragnatele o stelle filanti che si muovono, sentire dei tintinii o vibrazioni
come di un telefonino, sentire degli strani odori. Quando si addormenta può
vedere delle ombre che si muovono, proiettate sulle parete, piccoli animali
domestici vicini al letto (immagini ipnagogiche), avere dei fastidiosi
movimenti involontari ai muscoli delle gambe, che vanno da leggere vibrazioni
(miochimie) a veri e propri sussulti (mioclonie). Fino ai 12-13 anni bambini e bambine sono
colpiti in egual misura, ma con i cambiamenti ormonali della pubertà, le
ragazze ne soffrono di più, soprattutto in corrispondenza del ciclo mestruale.
Un’altra forma di mal di
testa é la cefalea tensiva, legata a una contrattura dei muscoli del collo e
delle spalle, parte dalla nuca e si estende a tutto il cranio. Se non
riconosciuta può cronicizzarsi anche nei bambini.
Il
peso dei fattori ambientali
I bambini emicranici
hanno una particolare sensibilità ai rumori troppo forti, alla luce intensa e
agli odori, per questo hanno bisogno di vivere in un ambiente protetto,
ascoltare tv e musica a basso volume e portare occhiali da sole. Anche
cambiamenti ambientali possono scatenare in loro delle crisi. Ad esempio è bene
che i primi giorni in montagna o al mare portino un cappellino.
Riconoscere,
prevenire e curare gli attacchi
I fattori scatenanti più
comuni sono: stress psicologici prolungati scolastici e familiari, alimenti che
contengono amine, cioccolato e formaggi, banane e patate, le bevande gassate
che contengono coloranti e conservanti, i cibi freddi come granite e cremolati,
ma anche digiuni prolungati tipici di bambini che saltano i pasti.
Attenzione
a dosare l'attività fisica
Se troppo intensa può
fare da innesco al dolore. Inoltre, è importantissimo il sonno: dormire poco o
avere ritmi e abitudini non adatti a un bambino, è un fattore di rischio spesso
non conosciuto e per questo sottovalutato.
I
rimedi
La cura del mal di testa
nei bambini dipende dalla frequenza delle crisi. Il primo rimedio è far
riposare o dormire il bambino in una stanza silenziosa e in penombra, se non è
sufficiente, si possono somministrare antidolorifici pediatrici sotto il
controllo medico. Se le crisi sono frequenti, è bene consultare uno specialista
in emicrania infantile cui poter riferire frequenza durata delle crisi
dolorose, le circostanze in cui si sono verificate, la presenza di nausea e
vomito, l’alimentazione abituale del bambino, gli stress recenti, che cosa
allevia il dolore o lo acuisce, la presenza di altri casi in famiglia.
Il
disagio interiore
Il mal di testa può
essere espressione di un disagio interiore, di tensioni emotive o
preoccupazioni, ma più spesso ne è la causa. La nascita di un fratellino, il
cambiamento di scuola o di città, la perdita di un nonno sono tutti fattori che
possono creare tristezza, tensione e dispiacere, ma che scateneranno il mal di testa
più facilmente in un bambino predisposto. Anche andare in vacanza, lasciare le
abitudini di tutti i giorni, gli amici, il proprio ambiente ma anche immergersi
in un contesto più chiassoso, cambiare le abitudini alimentari e i ritmi del
sonno, possono scatenare delle crisi emicraniche.
Il
ruolo dei genitori: medicina più “efficace”
Il mal di testa può
spaventare molto un bambino, per questo non va mai sottovalutato o sminuito.
Per il bambino, soprattutto se gli episodi si ripetono, possono sembrare un
ostacolo insormontabile senza l’aiuto di un adulto. La vicinanza e il conforto
dei genitori sono importanti così come essere accompagnato con serenità dal
pediatra, appena i sintomi si ripresentano. Il mal di testa può influire molto
sulla qualità della vita dei bambini che ne soffrono poiché li limita. Sono più affaticabili, non possono praticare
tutti gli sport, hanno delle restrizioni alimentari e in alcuni momenti delle
difficoltà scolastiche, di cui sono perfettamente coscienti fin da
piccolissimi. È essenziale non farli sentire “diversi” ma aiutarli con molta
pazienta e partecipazione a vivere coi naturalezza la loro “particolarità”,
scegliendo insieme attività sportive divertenti ma poco rumorose, stuzzicandoli
con piatti appetitosi preparati “proprio” per loro, trovando un abbigliamento
“trendy” che li aiuti a portare cappellini, occhiali da sole, cuffie con cui
sentire la musica ma anche creare una barriera con i rumori, stimolandoli a
chiedere aiuto nel momento del mal di testa o del mal di pancia e rendendoli
partecipi delle cure necessarie.
Cosa
i bambini possono fare per se stessi
Bisogna mostrarsi attenti
ai disturbi lamentati dal bambino, non colpevolizzarlo né farlo proccupare per
quello che prova, cercare di capire il malessere e i problemi che sono
all’origine dei suoi comportamenti possono aiutarlo moltissimo. Per alleviare la
tensione psicologica, è sufficiente prestargli amorevole attenzione, non
sovraccaricarlo con gli impegni extrascolastici e aiutarlo con compiti. I
bambini saranno grati e parteciperanno volentieri e con “passione” alla cura di
se stessi. Per questo è importante non “medicalizzarli” traformando in una
malattia quella che con opportune precauzioni, con uno stile di vita adeguato e
farmaci al bisogno, può essere un disturbo gestibile e curabile.
Quando
è opportuno l’intervento dell’analista infantile?
Anche una consultazionein pochi incontri può aiutare il bambino a tranquillizzarsi, abbassando i
livelli d’ansia che possono scatenare delle crisi, rendere la sua vita più
serena e la gestione dei sintomi meno problematica. Il bambino ha bisogno di
esprimere ed essere compreso nel suo dolore fisico e disagio psicologico,
potersi lamentare e sentirsi capito nelle sue rinunce, essere valorizzato per
il suo impegno e i suoi sacrifici. I genitori d’altro canto hanno necessità di
essere tranquillizzati rispetto alle proprie preoccupazioni, rinforzati nella
loro fatica. L’intero nucleo familiare - bambino, fratellini e genitori - può
trarre beneficio da una terapia psicoeducativa a impronta analitica che li
aiuti a orientare il proprio stile di vita, a intercettare i sintomi nella fase
iniziale per poterli rapidamente arginare e fermare, per poter convivere il più
serenamente possibile con delle limitazioni, elaborare la perdita di alcune
opportunità, comprendendo che possono essere integrate con attività, cibi, vacanze,
modalità di studio e successivamente di lavoro più adatti a loro, ma di eguale
o maggiore valore, piacere, soddisfazione e prestigio.
Adelia Lucattini
Articolo di Adelia Lucattini
"Mal di testa nei bambini: Istruzioni efficaci per i genitori"
Pubblicato su D-Repubblica.it
In occasione della "Giornata Nazionale dell'Emicrania"
D-Repubblica.it