C'è una grande paura del loro uso mentre pediatri e Ministero della Salute hanno lanciato la campagna "ospedali senza dolore".
Se non è vero che "più farmaco è meglio”, non è vero neppur vero che "meno farmaco è meglio".
Il pensiero del dolore di un bambino è sempre difficile da accettare per la mente di un adulto, in modo particolare se genitore.
Certo vanno somministrati con giudizio e seguendo con precisione le indicazioni del pediatra in modo da evitare errori in eccesso e in difetto.
Ogni bambino ha il "suo" giusto dosaggio, in base a età, peso, necessità, diagnosi, bisogno.
Per i genitori la sofferenza di un figlio è un dolore insopportabile, anche se si tratta di una semplice febbre o un malessere fisico.
Quando anche si riesca ad accettare e a non "perdere la testa", il dolore del bambino non va "sopportato" passivamente ma trattato adeguatamente.
È importante sapere che il dolore fisico nei bambini non è mai un'esperienza positiva anche se inevitabile e involontario.
Può avere serie ripercussioni nel presente e nel futuro poiché è fortemente traumatizzante.
Come ogni trauma può essere causa di ansia, fobie, attacchi di panico, depressione sia nell'infanzia che nell'adolescenza.
Tutti fattori che possono compromettere le relazioni sociali e l'andamento scolastico.
Facciamo degli esempi
In caso di caso di febbre con sintomi malessere generale e spossatezza, il bambino va fatto visitare dal pediatra e su sua indicazione alleviato con i farmaci di riferimento che, secondo le Linee-Guida in età pediatrica per il trattamento del dolore lieve o moderato, sono il paracetamolo e l'ibuprofene seguendo sempre attentamente le indicazioni e la prescrizione dello specialista.
È importante non sottovalutare o non considerare abbastanza il dolore confondendolo con i capricci.
È fondamentale sensibilizzare i genitori sul dolore dei bambini, fisico, psichico, somato-psichico, in modo da intervenire presto e non lasciarli soffrire inutilmente.
È esperiena dei medici del Pronto Soccorso che normalmente i bambini arrivano in ospedale, ad esempio con otite catarrale, dopo almeno tre notti di insonnia a causa del dolore: in casi come questo i piccoli quando giungono all’ospedale sono stremati così come i loro genitori che li hanno assistiti.
Seguendo sempre con precisione le indicazioni del pediatra, ai bambini a cui nascono i primi dentini è bene dare subito un anestetico locale in gel sulle gengive e la giusta dose di paracetamolo la notte per farli dormire.
Cosi in caso di mal di testa, è bene procedere ad un massaggio rilassante, effettuato in un ambiente in penombra e silenzioso, se necessario, somministrare loro paracetamolo alla dose propria per il peso del bambino.
Se invece si tratta apparecchi ortodontici appenna installati dal dentista, durante le prime 48 ore i bambini dovrebbero assumere paracetamolo di giorno per poter mangiare e la notte per dormire.
In caso di fratture e contusioni, invece, una volta tornati a casa i genitori dovrebbero attenersi alle indicazioni e prescrizioni farmacologiche dei medici, senza lasciar soffrire inutilmente i loro bambini.
Adelia Lucattini
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Leggi articolo originale della giornalista e scrittrice Sara Ficocelli
"Analgesici nei bambini. guida pratica" su Il Tirreno.it - Benessere & Salute
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