La "net-generation" è il nome con cui i sociologi definiscono l'ultima generazione di bambini e ragazzi "nativi digitali", cioè nati e cresciuti con telefonino, tablet, computer e internet, e saranno la futura classe dirigente e lavoratrice dei paesi industrializzati e dei paesi "emergenti" in rapido sviluppo e veloce espansione.
Sempre
nuovi nomi vengono cercati per definire questa generazione, come se si sentisse il bisogno di trovare sempre nuove "classificazioni" che permettano di comprendere meglio i
cambiamenti rapidissimi che si associano ai nuovi strumenti
tecnologici e al modo in cui si usano.
Già si parla di "touch generation", bambini nati con i dispositivi touch-screen che danno per scontato internet e tecnologie touch che per i genitori sono...avanzatissime!
Ma qual'è il ruolo degli adulti, genitori, nonni, insegnanti, educatori rispetto all'impatto che questi cambiamenti hanno su bambini e adolescenti?
Innanzitutto
è necessario precisare che bambini e adolescenti sono nati con la tecnologia, per
loro i "device" sono giochi come gli altri, stanno nel paniere con le
costruzioni, le bambole, le macchinine, gli orsacchiotti, e tanti altri giochi
che da sempre sono a loro disposizione, secondo le possibilità economiche delle
famiglie e secondo le scelte educative dei genitori a anche secondo i
gusti del bambino e dell'adolescente.
Il
ruolo degli adulti è quello di veicolare il significato o offrire un
significato a quello che questi oggetti, questi nuovi giocattoli, rappresentano
e trasformarli in uno strumento educativo per portare conoscenza, esperienza e sapere utilizzando semplicemente in un modo diverso.
Un altro aspetto importante è che tutta la tecnologia che i
nostri bambini si trovano a utilizzare usufruendone fin da piccoli, è pensata,
programmata, prodotta e commercializzata da adulti che ne conoscono
perfettamente il significato, le potenzialità e l'utilizzo.
Adulti
che vengono da una realtà diversa dalle famiglie poiché hanno inventato e programmato i
computer e la rete, e che tuttora ne tengono le redini.
I bambini e i ragazzi della "Net e touch generation"
non sono responsabili dell'uso che fanno dei mezzi che sono messi
a loro disposizione.
È
come dire che regalando una pistola giocattolo ad un bambino senza spiegargli come funziona e che i
piombini di plastica possono essere pericolosi e far male, sia corretto punirlo severamente perché ha colpito un compagno troppo da
vicino o si è ferito.
Un
gioco piacevole e innocuo se saputo usare può essere pericolosissimo se dato
incautamente e senza sorveglianza, in mani esperte.
Esopo
che era solito scrivere una morale nelle sue "favole" , che cosa
direbbe in quest'occasione?
Attenzione
a lasciare da soli i nostri figli con degli oggetti pensati, prodotti e
commercializzati per loro da adulti che non si preoccupano dell'utilizzo che ne
viene fatto.
È
dunque compito dei genitori e degli educatori che accompagnano bambini e
ragazzi nella crescita addestrarli a un utilizzo positivo dei mezzi,
accompagnarli nella progressiva confidenza dei vari significati e modi di
impiego di questi strumenti, e infine proteggerli dai pericoli ormai ben
conosciuti che si nascondono all’interno di internet, e rispetto ai quali sono
necessarie continue attenzioni e sorveglianza.
Adelia
Lucattini
Leggi
l'articolo originale della giornalista e scrittrice Sara Ficocelli:
"Giovani
affamati di tecnologia: che ruolo hanno i genitori?"
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