Far
addormentare i propri bambini è un problema che affligge molti genitori e spesso è una vera e propria sfida, specie nel caso di bambini nei primi
tre anni di vita.
Come comportarsi?
Alcuni consigli su come comprendere e prevenire i disturbi del sonno nei più
piccoli.
FAR ADDORMENTARE I BAMBINI È DA SEMPRE UN GRANDE IMPEGNO!
Far
addormentare i bambini è da sempre un grande impegno per genitori, tate e
nonni.
Non per nulla fin dall'antichità si tramandano filastrocche, nenie,
ninne-nanne e canzoncine della “buona notte”.
In tutti i popoli della terra ci
sono esempi di queste “cantilene”, hanno tutte un movimento moderato e un ritmo
pari, come il tic-tac dell'orologio o il ritmo del battito cardiaco che i
bambini sentono per nove mesi nel grembo materno.
NINNE NANNE "CAVAGLI DI BATTAGLIA"
Compositori
come Mozart, Chopin, e Brahams si sono cimentati in ninne-nanne che sono
diventate cavalli di battaglia per tanti genitori e fanno ormai parte del
retaggio culturale di intere generazioni!
Se
indagassimo, scopriremmo che con molta probabilità molti adulti, almeno per un
periodo della loro vita, sono stati bambini che hanno avuto difficoltà ad
addormentarsi.
ANCHE I BAMBINI SOFFRONO D'INSONNIA
Quella
dei bambini è una vera e propria forma d’insonnia, diversa rispetto a quella
degli adulti.
Infatti, mentre questi ultimi desiderano dormire ma non ci
riescono, i bambini “si sforzano” di stare svegli.
Questo comporta che i
problemi di sonno dei più piccoli nei primi anni tre di vita sono talmente
faticosi per i genitori da sembrare inaffrontabili.
Non
è un caso infatti che molte coppie comincino a considerare l'idea di un secondo
figlio soltanto quando il primo ha cominciato a dormire e quindi anche loro a
riposare abbastanza!
NE SOFFRE UN BAMBINO SU QUATTRO
Numerosi
studi hanno dimostrato che in questa fascia d’età, un bambino su quattro ha
disturbi del sonno (20-30%).
Fanno eccezione i bambini che da piccolissimi
soffrono di disturbi fisici: reflusso gastrico, disturbi respiratori (asma),
malattie dell’orecchio (otiti), allergie (alimentari o della pelle) che
impediscono loro di dormire bene, per il dolore, per il prurito, perché non respirano bene.
PREDISPOSIZIONE E ABITUDINI: CHIEDERE AI NONNI
L'insonnia
nei piccoli, quindi, nella maggior parte dei casi (70 all'80%) è dovuta a un
insieme di fattori sia costituzionali, ci sono bambini che dormono di più e
altri che dormono di meno, bambini che sono più attivi la mattina e altri che
sono più attivi la sera, e psicologici. In questi ultimi giocano un ruolo
fondamentale l'organizzazione della giornata, l'orario e il numero delle
poppate, dei pasti e dei riposini, gli stimoli in eccesso o in difetto che
ricevono, le abitudini degli stessi genitori.
È anche importante la familiarità, i genitori possono essere aiutati dai nonni chiedendo loro che tipo di bambini sono stati e le loro abitudini da piccini perché spesso orienta nella comprensione dei propri bambini e spesso mostra quante somiglianze ci sono.
I BAMBINI "IMPARANO" QUANDO DORMIRE E QUANDO STARE SVEGLI
I bambini imparano fin dai primi
giorni di vita quando è il momento di dormire e quando di stare svegli
attraverso le abitudini che i più grandi danno loro.
D'altro
canto è anche vero che non tutti i bambini sono uguali, per cui si può essere
il primo figlio potrebbe non avere mai problemi particolari di sonno e che il secondo invece li
manifesta da subito. può anche accadere in qualche caso il bambino li mantenga anche dopo i tre anni, ma di questo avremo modo di parare.
Adelia Lucattini
Articolo di Adelia Lucattini
“I
bambini non fanno la nanna? Ecco come combattere l'insonnia”
Pubblicato
su D-Repubblica – Famiglia - Sonno