Bambini e adolescenti
ormai crescono a "pane e smartphone", vediamo come aiutarli a gestire i nuovi strumenti
nel modo giusto.
Anche il Ministero della Pubblica Istruzione sta preparando un decalogo ad hoc per un'educazione "consapevole" all'uso "intelligente" degli strumenti tecnologici.
L'educazione a l'uso inizia proprio a scuola.Sarà ammesso lo smatphone che potrà essere usato in modalità geolocalizzazione, per utilizzare "social network" e App.
Non solo in classe in interazione con l'insegnante e all'interno della didattica, ma per visite a musei, gite d'istruzione e lezioni interattive.
Anche il Ministero della Pubblica Istruzione sta preparando un decalogo ad hoc per un'educazione "consapevole" all'uso "intelligente" degli strumenti tecnologici.
L'educazione a l'uso inizia proprio a scuola.Sarà ammesso lo smatphone che potrà essere usato in modalità geolocalizzazione, per utilizzare "social network" e App.
Non solo in classe in interazione con l'insegnante e all'interno della didattica, ma per visite a musei, gite d'istruzione e lezioni interattive.
“NET GENETERATION” E “TOUCH
GENERATION”
La
chiamano “net generation”
(generazione internet) o “touch
generation” (generazione interattiva), e i termini sono entrambi azzeccati:
l’ultima generazione di bambini e ragazzi informatizzati, nati e cresciuti con
i mezzi informatici e la rete, si sta infatti avviando rapidamente a diventare
la futura classe dirigente e lavoratrice nei Paesi sia industrializzati che
emergenti. Il mondo è in rapido sviluppo, in espansione, e loro sono il simbolo
di questa corsa inarrestabile.
Questi
giovani sono oggetto di continuo
interesse da parte di sociologi e psicologi, sempre bisognosi di trovare
nuove classificazioni capaci di adattarsi ai cambiamenti repentini
nell’utilizzo degli strumenti tecnologici. In realtà forse dovremmo chiederci
quale sia il ruolo degli adulti, dai
genitori agli insegnanti, rispetto all’impatto che questi cambiamenti hanno
su bambini e adolescenti
GLI STUDI E I NUMERI
Meno
etichette insomma, e più comprensione del fenomeno. In Italia, secondo la
ricerca “Tempo del web. Adolescenti e genitori online” realizzata da SOS Il
Telefono Azzurro Onlus in collaborazione con Doxakids, un adolescente su
quattro è sempre connesso e secondo un’indagine dell’agenzia Childewise
riportata dalla Bbc, inoltre, il 60% dei giovani ormai guarda la televisione
attraverso computer portatili, telefonini e tablet.
NEGOZIARE ANZICHÉ PROIBIRE
Poiché quasi tutti i bambini e tutti gli adolescenti hanno a disposizione o possiedono uno smartphone o un tablet, è importante a casa e a scuola una "negoziazione" per un uso "responsabile" e consapevole di questi strumenti, piuttosto che una proibizione "tout court" di un suo utilizzo senza adeguate spiegazioni.
Ogni proibizione stimola inevitabilmente la trasgressione e può portare a bugie e segreti non costruttivi tra genitori e figli e anche tra insegnati e alunni.
Allora servono regole chiare che stabiliscano a casa e a scuola:
1 - cosa si può fare e che cosa è proibito
2 - quando accenderli
3 - come evitare danneggiamenti degli strumenti elettronici e loro manutenzione
4 - come evitare di perderli
5 - come evitare i furti
6 - come non discriminare chi non ne possiede uno
7 - come frenare la corsa irragionevole e consumistica all'ultimo modello
A casa di questo posso occuparsi con successo i genitori e i nonni, a scuola è necessario che gli Istituti Scolastici si dotino di connessioni in grado di reggere il, carico richiesto da una didattica digitale e che mettano gli insegnanti in condizione di avere una preparazione che permetta loro di sostenere con competenza e senza stress il cambiamento.
NEGOZIARE ANZICHÉ PROIBIRE
Poiché quasi tutti i bambini e tutti gli adolescenti hanno a disposizione o possiedono uno smartphone o un tablet, è importante a casa e a scuola una "negoziazione" per un uso "responsabile" e consapevole di questi strumenti, piuttosto che una proibizione "tout court" di un suo utilizzo senza adeguate spiegazioni.
Ogni proibizione stimola inevitabilmente la trasgressione e può portare a bugie e segreti non costruttivi tra genitori e figli e anche tra insegnati e alunni.
Allora servono regole chiare che stabiliscano a casa e a scuola:
1 - cosa si può fare e che cosa è proibito
2 - quando accenderli
3 - come evitare danneggiamenti degli strumenti elettronici e loro manutenzione
4 - come evitare di perderli
5 - come evitare i furti
6 - come non discriminare chi non ne possiede uno
7 - come frenare la corsa irragionevole e consumistica all'ultimo modello
A casa di questo posso occuparsi con successo i genitori e i nonni, a scuola è necessario che gli Istituti Scolastici si dotino di connessioni in grado di reggere il, carico richiesto da una didattica digitale e che mettano gli insegnanti in condizione di avere una preparazione che permetta loro di sostenere con competenza e senza stress il cambiamento.
CHE COSA POSSONO FARE
I GENITORI PER AIUTARE I FIGLI A USARE GLI STRUMENTI ELETTRONICI IN MODO INTELLIGENTE?
Innanzitutto
è bene precisare che bambini e adolescenti sono nati con la tecnologia, per
loro telefonini e tablet sono giochi come gli altri, stanno nel paniere insieme
alle costruzioni, alle bambole, alle macchinine, agli orsacchiotti e a tanti
altri giochi che da sempre sono a loro disposizione, secondo le possibilità
economiche delle famiglie e in base alle scelte educative dei genitori, senza
dimenticare i gusti del piccolo, ovviamente.
Il ruolo degli adulti è quello di
veicolare e offrire un significato, dare un senso, a quello che questi
oggetti, questi “nuovi giocattoli”, rappresentano, così da trasformarli in un
strumento, anzi in un mezzo educativo capace di portare conoscenza, esperienza
e sapere, utilizzando semplicemente un linguaggio e una metodologia diversa
rispetto ai mezzi di comunicazione tradizionali.
LE DUE FACCE DEL WEB:
DA "BABY SITTER" PER BIMBI A “DROGA” PER TEENAGERS”
Non
facciamoci sostituire dai tablet ma cerchiamo di conoscere davvero i nostri
figli.
Il
punto di riflessione da cui partire è che tutta la tecnologia che i nostri
bambini si trovano a utilizzare, usufruendone fin da piccoli, è pensata,
programmata, prodotta e commercializzata da adulti che ne conoscono
perfettamente il significato, le potenzialità e l’utilizzo, adulti che
provengono da una realtà diversa, che hanno inventato e programmato i computer
e la rete e che tuttora ne tengono le redini, che a parte l'amore per l'innovazione e la ricerca, hanno anche ragionevolmente delle finalità economiche e commerciali.
Lasciare i bambini da soli con gli strumenti elettronici può dare una falsa impressione ai bambini che questi oggetti siano scelti da loro dai genitori come "moderne baby-sitter" e viverli come loro sostituti, mente nessun oggetto potrà mai sostituire i genitori, neppure quando investiti da un significato affettivo o simbolico.
Per gli adolescenti invece, possono diventare consolatori "amici virtuali" nei momenti o nei periodo di "crisi", normali negli adolescenti .
Col tempo possono da forma di auto-consolazione e strumenti anti-solitudine, trasformarsi in una vera e propria dipendenza, in particolare negli adolescenti depressi.
Lasciare i bambini da soli con gli strumenti elettronici può dare una falsa impressione ai bambini che questi oggetti siano scelti da loro dai genitori come "moderne baby-sitter" e viverli come loro sostituti, mente nessun oggetto potrà mai sostituire i genitori, neppure quando investiti da un significato affettivo o simbolico.
Per gli adolescenti invece, possono diventare consolatori "amici virtuali" nei momenti o nei periodo di "crisi", normali negli adolescenti .
Col tempo possono da forma di auto-consolazione e strumenti anti-solitudine, trasformarsi in una vera e propria dipendenza, in particolare negli adolescenti depressi.
I BAMBINI NON LO SANNO
Sarebbe
un errore pensare che i bambini e i ragazzi della “net e touch generation”
siano in qualche modo responsabili dell’uso che fanno dei mezzi che sono messi
a loro disposizione.
Sarebbe
come dare una pistola giocattolo a un bambino senza spiegarli che i piombini di
plastica possono ferire, anche accecare, e colpevolizzandolo poi perché ha colpito un compagno
troppo da vicino o si è ferito, come spesso capita, poiché non ha considerato
la traiettoria del piccolo proiettile.
Un
gioco piacevole e innocuo può insomma diventare pericolosissimo se dato
incautamente e senza sorveglianza in mani inesperte.
ESOPO DIREBBE: INSEGNARE
INSEGNARE INSEGNARE SENZA SOSTA!
Esopo
che era solito scrivere una morale nelle sue “favole”, che cosa direbbe in
quest’occasione?
Attenzione a lasciare da soli i nostri figli con degli oggetti
pensati, prodotti, commercializzati per loro da adulti che non si preoccupano
dell’utilizzo che ne viene fatto.
È
dunque compito dei genitori e degli educatori che accompagnano bambini e
ragazzi nella crescita educarli ed insegnare loro, "addestrarli" a un utilizzo "consapevole" e costruttivo dei mezzi tecnologici,
accompagnarli nella progressiva confidenza dei vari significati e modi di
impiego di questi strumenti.
Infine proteggerli dai pericoli ormai ben
conosciuti che si nascondono all’interno della rete, del web, di internet, e rispetto ai quali sono
necessarie continue attenzioni e vigilanza.
Adelia Lucattini
Intervista ad Adelia Lucattini della scrittrice e giornalista Sara Ficocelli
“Giovani
affamati di tecnologia: che ruolo hanno i genitori?”
Pubblicato
su Il Tirreno.it - Benessere & Salute - Italia Mondo
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"Il decalogo per usare lo smatphone a scuola è pronto. Ecco cosa dice"
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